16 settembre 2010

Terzo Mondo


- Qui a Londra, in occasione della Pope's visit, si sono mobilitati in diversi, ma non con i toni dell'attesa fervente: secondo un sondaggio commissionato dal Tablet (giornale cattolico inglese) il 79% dei britannici non nutre interesse per la visita del Papa e il 77% ritiene che la visita non avrebbe dovuto essere a carico dei contribuenti (14 milioni di euro per 4 giorni !). Si stanno organizzando manifestazioni di protesta, per dirne due quelle legata agli abusi sui minori commessi da religiosi e quella delle donne cattoliche e attiviste che richiedono l'accesso al sacerdozio. (vedi)
E pensare che tutt'oggi la scalata alle più alte cariche cardinalizie sembra sia direttamente proporzionale all'osteggiamento dello stesso candidato al sacerdozio di donne e omosessuali.
A complicare il tutto la dichiarazione del cardinale che avrebbe (è stato poi strategicamente dispensato) dovuto accompagnare il pontefice: ha definito Londra paese del Terzo Mondo. E' su tutte le prime pagine dei quotidiani britannici stamattina e la solita rettifica/fraintendimento a posteriori non ha convinto nessuno.
Ma la vera notizia per me italiana è una protesta così capillare contro un'organizzazione potente e secolare in barba all'etichetta dell'accoglienza: da noi sarebbe possibile? E soprattutto sarebbe non strumentalizzata e ideologizzata? (e non credo dipenda solo dal fatto che qui la maggioranza è anglicana)

-A Washington il Foreign Policy, magazine di politica internazionale, scomoda il VI canto del Purgatorio dantesco per definire lo stato attuale del nostro paese, più o meno ridotto allo stato di un bordello in tutti i sensi possibili, in cui una pletora di cortigiani senza cervello e senza più volontà fa la corte non si sa a che cosa, forse al re, forse a qualche affaruccio personale, forse ai propri acquisiti privilegi, mentre la plebe,  i "servi della libertà", stanno a guardare. (vedi)

Bene, ho proprio voglia di tornare a casa.

Nessun commento:

Posta un commento