6 ottobre 2010

Se una settimana d'autunno un viaggiatore

Come un noto racconto di Calvino, questo post potrebbe avere molti inizi.
Per esempio potrei raccontare dell'uomo a cui morì il suo cane. Di come è andato e l'ha seppellito da solo, in montagna, accanto a un fiume che scorre tutt'ora e sotto un enorme cespuglio di..come si chiamano ? Ginestre.
Oppure potrei parlare di come ci si sente quando i buoni propositi vengono disattesi e ci si guarda intorno alla ricerca di un colpevole che però esiste solo davanti allo specchio.
Della figlia con le braccia conserte e gli occhi chiari, che non osava toccare suo padre neanche per aiutarlo ad abbottonarsi il golf.
O di come sia difficile in certe occasioni fingere di non sentirsi inadeguati e proprio quando credevi di esserci riuscita scoprire di essere di nuovo totalmente trasparente.
E della piccola ragazza senza rossetto che voleva essere grande subito, incinta come la sua amica.
E della grande che sperava ancora di essere guardata come la Venere di Tiziano, anche se di figli non ne poteva avere.
E’ stato un inizio settimana un po’ pesante, fuori e dentro, me ne rendo conto.

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