10 ottobre 2010

Un regalo

Proprio quando guardi il desktop del tuo PC e ti rendi contro che ci sono almeno 5 file word iniziati e mai finiti e ti sembra che rappresentino un po' la metafora di questo periodo

O quando pensi che al tuo trentacinquesimo compleanno manca ancora qualche mese e ti aggrappi a questa consapevolezza come uno che si arrampica su uno specchio unto d'olio

Quando ti rendi conto che stai per intraprendere contemporaneamente più di un percorso e non ti senti all'altezza né dell'uno né dell'altro

Quando pensi con terrore alla prossima settimana (che tra l'altro includerà una domenica bestiale con tutti i parenti di Charles BB da noi a pranzo)

Quando la giornata la passi a letto, in pigiama, vinta da un raffreddore storico, e sul comodino troneggiano nell'ordine kleenex (sono già al terzo pacchetto da stamani e il mio naso sta raggiungendo i toni del porpora), paracetamolo, neo-borocillina, vicks vaporub e caramelle mentolate

Lui ti chiede di leggere una cosa che ha scritto. E scopri che parla anche di te. Più o meno dice che lascerebbe l'ideale di Platone per correre dietro alla tua impefezione.
E improvvisamente tu ti senti
alle soglie dell'adolescenza
guarita
grata
che ce la puoi fare.
E ti rendi conto che domani può essere anche un tranquillo lunedì di paura, non te ne strafrega nulla a questo punto.


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